Juve, inizia l'era Zaccheroni "E' giusto voltare pagina"

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  1. satboy78
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    CITAZIONE
    “Sono qui perché mi piacciono le sfide; inizia un nuovo ciclo. E' giusto voltare pagina”. Alberto Zaccheroni è il nuovo allenatore della Juventus, oggi ha firmato il contratto in sede e ha incontrato Ciro Ferrara a Vinovo, poco prima di dirigere il suo primo allenamento in bianconero. Insieme a Zaccheroni arrivano alla Juve il suo vice Stefano Agresti, il preparatore dei portieri Alessandro Nista e il preparatore Eugenio Albarella. Zaccheroni rimarrà sulla panchina della Juventus fino a fine stagione, ma l’accordo con la società prevede un’opzione per il secondo anno. Pronto un incarico ancora da definire in società per Ciro Ferrara.

    blanc — “La responsabilità di questo momento difficile non è di un uomo solo, i colpevoli non sono solo Ferrara e il suo staff, ma tutta la catena. Me compreso. Da parte mia non ho mai pensato di dare le dimissioni. Con questa decisione mettiamo i giocatori di fronte alle loro responsabilità. Loro devono andare in campo e impegnarsi, ci aspettiamo un comportamento da professionisti in campo, in allenamento e anche fuori da Vinovo. Sono qui per presentare il nuovo allenatore della Juventus. Lasciatemi ringraziare Ferrara, lo stimo molto da un punto di vista professionale e umano. Il calcio è crudele e ogni tanto vanno fatte scelte dolorose. Ciro fa sempre parte della Juve e di questa società, valuteremo con lui nelle prossime settimane come proseguire il nostro cammino insieme.

    LA SCELTA — “La decisione di affidare la panchina a Zaccheroni è condivisa dalla società, il cda e la proprietà. Ha esperienza ai massimi livelli, una qualità necessaria in questo momento difficile. La scelta di sollevare Ferrara è maturata negli ultimi giorni, la sconfitta in Coppa Italia è stata determinante. Da due mesi abbiamo difficoltà sportive, abbiamo cercato di ribaltare la situazione ma davanti a tutte questa sconfitte abbiamo voluto dare una scossa forte alla squadra. Benitez? Oggi presentiamo Zaccheroni, non parlo di voci”.

    PARLA ZACCHERONI — “Un uomo che ama il calcio pagherebbe per avere questa possibilità e vincere questa sfida. Il mio obiettivo è conquistare la qualificazione in Champions League. Questo è l’obiettivo minimo. Ho parlato chiaro alla squadra. E ho avuto la risposta che mi aspettavo. Lavorerò molto sulla testa dei giocatori, mi aspetto la disponibilità di tutti, non mi basta il talento”.

    LA JUVE DI FERRARA — “Ho incontrato Ferrara prima dell’allenamento, ci siamo scambiati un saluto, non voglio sapere cos’è successe in precedenza ma voglio voltar pagina e far voltare pagina alla squadra. Non perché non riconosco il lavoro fatto prima di me, sono convinto che l’idea di inizio campionato era un’idea vincente. Non rinnego Ferrara ma porterò i miei accorgimenti, valutando l’organico a disposizione. Calcisticamente conosco la squadra. Ho già avuto una formazione di altissimo livello dalla prima giornata: il Milan. La Juve ha un organico molto molto importante. Non so quante squadre possono dirsi superiori alla Juve. Ci sono periodi in cui una squadra diventa irriconoscibile. Si rimedia. Non ho mai visto una squadra che giocasse contro l’allenatore.

    LA JUVE DI ZACCHERONI — “Sono convintissimo di vincere la mia sfida, sono qui per questo. Abbiamo tempo, non devo inventare chissà cosa, ma devo portare tutti i giocatori ad un livello di rendimento medio, cosa che fino ad ora per infortuni o altri motivi non è capitato. Lavorerò sulla testa, un aspetto fondamentale. Il sistema di gioco perfetto non esiste, sono tutti applicabili, dipende dalle caratteristiche dei giocatori. Spero che la Juve sappia cambiare pelle. Anche se il modulo dominante sarà uno solo. Un’idea ce l’ho già, devo prima conoscere giocatori dal punto di vista caratteriale per avere conferme. Non sono un fanatico della difesa a 3: ho giocato con questo assetto al Milan e all’Udinese, con l’Inter e la Lazio ho usato tre difensori solo nella prima parte della stagione. Sarei orgoglioso di lasciare la Juve dopo aver raggiunto il mio obiettivo: la qualificazione in coppa dei Campioni. Questo è l’obiettivo principale che mi hanno indicato i dirigenti”.

    FUTURO — “Ho iniziato a fare l’allenatore nel 1981, il primo biennale l’ho firmato con il Milan venti anni dopo. A Udine invece ho firmato per un anno e poi sono rimasto 3 anni. Non è importante se si continuerà o meno, penso alla squadra. Se sono un traghettatore? L’ho fatto ma non mi rivedo in questa definizione. Sono un dipendente, finché sono qui ho la piena autonomia e responsabilità sulle mie scelte”.

    Fonte - Gazzetta

     
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