eventi "sopresa" ... guadagno a lungo termine(???)

scoviamo la "sorpresa"

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    Quante volte vi sarà capitato che salta una multipla o una singola per una partita? magari il più delle volte si tratta sempre di una squadra favorita il cui esito "favorevole" è compreso in una quota da 1.20 e 1.40.

    Io mi riferisco esplicitamente all'esito finale 1 x 2 (niente doppie chance o altre tipologie per intendcerci).

    Arrivando al sodo ho aperto questa discussione al fine di raccogliere più opinioni possibili sui criteri utilizzati per scovare una sorpresa. Ovviamente è determinante il fattore culo :culo: ma credo che anche attraverso uno studio sull'andamento di alcune squadre e magari di alcuni campionati in particolare (a mio parere anche quello scozzese) si puo' arrivare a raggruppare qualche idea utile ed interessante.

    Una volta stabilito qualche punto (anche due o tre) si puo' provare una simulazione di puntate fisse sull'evento sfavorevole di singole partite che a vista di quota possono sembrare favorite o fisse qualsivoglia chiamarle.

    Così come abbiamo i nostri criteri a stabilire quali sono le partite fisse concentriamoci anche su quei motivi per cui scegliamo una fissa invece che un'altra.
     
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  2. kakan1
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    io per scegliere 1 fissa mi baso molto sugli ultimi 3-4 turni.spiego se la squadra in questione nelle ultime partite ha preso pochi punti o ha perso partite che non meritava di perdere o di pareggiare la scelgo e spero in 1 riscatto..
     
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  3. Robegano Arancioverde
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    penso che sia difficile ottenere un guadagno a lungo termine giocando sempre contro la super-favorita, bisogna cogliere le poche occasioni che i book ci offrono con quote esageratemente sproporzionate verso la favorita per tentare il colpaccio.

    Una squadra da tenere in continua considerazione per questo tipo di giocate è l'Inter, molto spesso è data troppo favorita e già nelle prime giornate ha fallito alcune volte.

    Con le grandi squadre molto spesso è il nome prestigioso che fa scemare la quota, questo succede un po' in tutti i campionati maggiori, ma come sapete non basta il nome per vincere, e sono proprio le quote più basse che alla fine fanno male quando si perde...
     
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  4. luposergius
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    Giocare bene significa guadagnare bene
    La caratteristica principale di "quasi" tutti i giochi è quella di mettere il "banco" in una condizione di vantaggio - più o meno grande - rispetto al giocatore. In linea di massima, è del tutto ovvio che debba essere così: nessuno avrebbe interesse ad organizzare e tenere in piedi un gioco se non sapesse di poterne ottenere un profitto. Nel caso del giocatore, il discorso è diverso. Molti, infatti, giocano in modo occasionale, a tempo perso, e comunque puntando cifre irrisorie: per loro è assolutamente giustificato il "piacere" di scommettere indipendentemente da uno studio scientifico e razionale. Altri (una piccola minoranza) giocano invece puntando a un profitto, investendo spesso somme notevoli e scommettendo con regolarità. In questo secondo caso, è gravissimo commettere errori, perché altrimenti le perdite e le delusioni si accavallano senza tregua. Eppure sono pochissimi i giochi nei quali l'abilità del giocatore porta a vantaggio di chi scommette (e non di chi fa il banco!) la probabilità matematica del profitto. Certamente, però, appartengono a questa categoria almeno due giochi: 1) Il Black-Jack, 2) Le scommesse sul calcio. In entrambi i casi, però, il vantaggio non è affatto "automatico", ma deriva da una profonda conoscenza del gioco, a fronte della quale forse non si esagera dicendo che si potrebbe anche "vivere di rendita". Il Black-Jack è un gioco da Casinò del quale è noto il "punto debole": un giocatore che conosca a menadito le regole di base e che applichi un buon metodo di conteggio delle carte (ce ne sono alcuni anche piuttosto semplici) è in vantaggio rispetto al "banco". I gestori dei Casinò lo sanno bene. Eppure non prendono nessun provvedimento (se non, in alcuni rarissimi casi, "invitare" il cliente a non entrare più nella loro casa da gioco). E sapete perché non prendono provvedimenti? Perchè, nonostante l'esistenza di libri e trattati scritti da grandi matematici, la quasi totalità dei giocatori punta sul proprio "istinto" o sul fatto che "gioca da quarant'anni", ma in realtà commette errori gravissimi, che alla fine lo portano inevitabilmente a perdere. Il caso che ci riguarda (le scommesse sul calcio) rischia di essere preoccupamtemente simile, perché la maggior parte degli scommmettitori, anche se possiede un effettivo "intuito" e una certa competenza in fatto di calcio, in realtà ignora completamente le basi scientifiche delle scommesse. Cercheremo di riassumerle in breve. Ebbene: ogni agenzia è tenuta, per legge, a rispettare un certo "coefficiente", per cui, se riconosce una certa "quota" al segno "1" ed un'altra al segno "x", è poi "costretta" a bilanciare il tutto con una terza "quota", piuttosto rigida, che deve essere riconosciuta al segno "2". A questo punto, però, l'agenzia ha interesse a evitare che tutte le giocate si concentrino su un singolo risultato, e quindi se sa che la maggior parte degli scommettitori punterà su un certo segno, tenderà logicamente ad abbassare la quota probabile, ma sarà costretta, per forza di cose, ad alzare quelle meno probabili. Che cosa accade, a questo punto (da notare: non si tratta di un'eccezione, ma della regola fissa)? Accade che chiunque punti regolarmente sugli eventi più probabili è matematicamente destinato a perdere. Mi spiego: se il segno "1" di un dato evento è quotato, ad esempio, 1,30, vuol dire che basta perdere una sola volta su 4 per vanificare il guadagno precedente e andare in perdita. Ma state ben tranquilli: se la quota è questa, è solo perché il gestore ha già calcolato che mediamente l'errore si verifica una volta su tre. Al contrario, il segno "2" di quello stesso incontro dovrà essere quotato, "per forza", molto di più della sua probabilità effettiva. Per esempio, sarà quotato a 10, mentre, sempre per esempio, statisticamente si verifica 1 volta su 7. Accade dunque che il primo giocatore "crede" di vincere 3 volte su 4, mentre il secondo vince una sola volta su 7. In realtà, il primo ha speso 4 e incassato 3,9 (ed è già una previsione molto ottimistica!), mentre il secondo ha speso 7 e incassato 10. Chi credete che, alla lunga, risulterà vincitore? E' chiaro poi che ognuno di noi in cuor suo si illude di essere più bravo degli altri e quindi di poter rimontare lo svantaggio grazie alla propria abilità, ma io non conosco nessuno che si sia arricchito così (ne conosco molti, invece, che continuano a perdere tanti soldi).
     
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  5. magikgaspa
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    CITAZIONE (luposergius @ 10/10/2006, 11:53)
    Giocare bene significa guadagnare bene
    La caratteristica principale di "quasi" tutti i giochi è quella di mettere il "banco" in una condizione di vantaggio - più o meno grande - rispetto al giocatore. In linea di massima, è del tutto ovvio che debba essere così: nessuno avrebbe interesse ad organizzare e tenere in piedi un gioco se non sapesse di poterne ottenere un profitto. Nel caso del giocatore, il discorso è diverso. Molti, infatti, giocano in modo occasionale, a tempo perso, e comunque puntando cifre irrisorie: per loro è assolutamente giustificato il "piacere" di scommettere indipendentemente da uno studio scientifico e razionale. Altri (una piccola minoranza) giocano invece puntando a un profitto, investendo spesso somme notevoli e scommettendo con regolarità. In questo secondo caso, è gravissimo commettere errori, perché altrimenti le perdite e le delusioni si accavallano senza tregua. Eppure sono pochissimi i giochi nei quali l'abilità del giocatore porta a vantaggio di chi scommette (e non di chi fa il banco!) la probabilità matematica del profitto. Certamente, però, appartengono a questa categoria almeno due giochi: 1) Il Black-Jack, 2) Le scommesse sul calcio. In entrambi i casi, però, il vantaggio non è affatto "automatico", ma deriva da una profonda conoscenza del gioco, a fronte della quale forse non si esagera dicendo che si potrebbe anche "vivere di rendita". Il Black-Jack è un gioco da Casinò del quale è noto il "punto debole": un giocatore che conosca a menadito le regole di base e che applichi un buon metodo di conteggio delle carte (ce ne sono alcuni anche piuttosto semplici) è in vantaggio rispetto al "banco". I gestori dei Casinò lo sanno bene. Eppure non prendono nessun provvedimento (se non, in alcuni rarissimi casi, "invitare" il cliente a non entrare più nella loro casa da gioco). E sapete perché non prendono provvedimenti? Perchè, nonostante l'esistenza di libri e trattati scritti da grandi matematici, la quasi totalità dei giocatori punta sul proprio "istinto" o sul fatto che "gioca da quarant'anni", ma in realtà commette errori gravissimi, che alla fine lo portano inevitabilmente a perdere. Il caso che ci riguarda (le scommesse sul calcio) rischia di essere preoccupamtemente simile, perché la maggior parte degli scommmettitori, anche se possiede un effettivo "intuito" e una certa competenza in fatto di calcio, in realtà ignora completamente le basi scientifiche delle scommesse. Cercheremo di riassumerle in breve. Ebbene: ogni agenzia è tenuta, per legge, a rispettare un certo "coefficiente", per cui, se riconosce una certa "quota" al segno "1" ed un'altra al segno "x", è poi "costretta" a bilanciare il tutto con una terza "quota", piuttosto rigida, che deve essere riconosciuta al segno "2". A questo punto, però, l'agenzia ha interesse a evitare che tutte le giocate si concentrino su un singolo risultato, e quindi se sa che la maggior parte degli scommettitori punterà su un certo segno, tenderà logicamente ad abbassare la quota probabile, ma sarà costretta, per forza di cose, ad alzare quelle meno probabili. Che cosa accade, a questo punto (da notare: non si tratta di un'eccezione, ma della regola fissa)? Accade che chiunque punti regolarmente sugli eventi più probabili è matematicamente destinato a perdere. Mi spiego: se il segno "1" di un dato evento è quotato, ad esempio, 1,30, vuol dire che basta perdere una sola volta su 4 per vanificare il guadagno precedente e andare in perdita. Ma state ben tranquilli: se la quota è questa, è solo perché il gestore ha già calcolato che mediamente l'errore si verifica una volta su tre. Al contrario, il segno "2" di quello stesso incontro dovrà essere quotato, "per forza", molto di più della sua probabilità effettiva. Per esempio, sarà quotato a 10, mentre, sempre per esempio, statisticamente si verifica 1 volta su 7. Accade dunque che il primo giocatore "crede" di vincere 3 volte su 4, mentre il secondo vince una sola volta su 7. In realtà, il primo ha speso 4 e incassato 3,9 (ed è già una previsione molto ottimistica!), mentre il secondo ha speso 7 e incassato 10. Chi credete che, alla lunga, risulterà vincitore? E' chiaro poi che ognuno di noi in cuor suo si illude di essere più bravo degli altri e quindi di poter rimontare lo svantaggio grazie alla propria abilità, ma io non conosco nessuno che si sia arricchito così (ne conosco molti, invece, che continuano a perdere tanti soldi).

    La tua analisi e' pressoche' perfetta, almeno per quanto riguarda la "Psiche" dei vari giocatori di scommesse di ogni genere.
    Mi soffermo pero' sulle statistiche riguardanti le fisse e le sorprese, da come ho capito (Correggimi se sbaglio);
    Giocando sempre le fisse date ad esempio a 1,30@/1,35@ si ha la possibilita' di prenderne 3su4 mentre giocando le sorprese 1su7; in tal caso per esempio su un ipotetico;
    MILAN - PRO VERCELLI 1,30@-4,80@-12,00@
    Giocandola 8 volte col segno uno e puntando 10 euro si va' in perdita poiche' si indovinerebbe 6 volte su 8, quindi importo totale giocato 80 euro e guadagnato 78.
    Giocando invece per 8 volte il segno 2 e indovinandolo 1 volta si avrebbe un importo totale giocato di 80 euro e vinto di 120 e qui' il guadagno e' evidente di 40 euro...
    Ma... c'e' un ma... viceversa se 1 volta su 8 esce il segno "X" e questo esce 1 volta su otto giocate con importo uguale a 10, il totale giocato sara' ancora una volta di 80 e il guadagno di solo 48 euro, quindi in passivo di 32 euro...
    Perplessita quindi sul tuo ragionamento! :rolleyes:
     
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  6. Robegano Arancioverde
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    l'articolo che ha riporato luposergius è a firma di un certo Vincenzo Carchidi che offre anche un servizio a pagamento (899.. :tesgozzo: )

    Quindi bisogna prendere con le pinze quanto viene detto in questo articolo... :rolleyes: :rolleyes:

    http://www.schedina.it/Articolo.asp?id=ascommesse
     
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  7. magikgaspa
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    CITAZIONE (Robegano Arancioverde @ 10/10/2006, 15:40)
    l'articolo che ha riporato luposergius è a firma di un certo Vincenzo Carchidi che offre anche un servizio a pagamento (899.. :tesgozzo: )

    Quindi bisogna prendere con le pinze quanto viene detto in questo articolo... :rolleyes: :rolleyes:

    http://www.schedina.it/Articolo.asp?id=ascommesse

    Rispetto totalmente ogni giocatore!... ma non concordo per nulla con quel metodo... ho voluto infatti dimostrare con un esempio che non reggeva per nulla!...
    Ma l'analisi riguardante l'ostinazione di giocare in una determinata maniera di tanti porta al risultato di sconfitte frustanti... e su questo son pienamente d'accordo!
     
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  8. Traianus
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    lasciamo perdere Vincenzo Carchidi....incompetente al massimo
     
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7 replies since 9/10/2006, 19:36   1038 views
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