Nitrato di potassio

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  1. SILVER G_ANGLE
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    Il nitrato di potassio è il sale di potassio dell'acido nitrico. A temperatura ambiente è un solido cristallino incolore, dal sapore leggermente amarognolo, solubile in acqua. È comunemente noto anche con il nome di salnitro o nitro.
    È un agente ossidante e in quanto tale è il componente della polvere nera che fornisce ossigeno alla miscela. Attualmente viene ottenuto industrialmente per reazione dell'acido nitrico con carbonato di potassio:
    HNO3 + K2CO3 → KNO3 + H2O + CO2
    oppure per reazione di scambio ionico tra nitrato di sodio e cloruro di potassio:
    NaNO3 + KCl → KNO3 + NaCl
    l'equilibrio è spostato verso destra in quanto il cloruro di sodio è il meno solubile tra i quattro sali che partecipano alla reazione. Questo secondo metodo fu messo a punto in Germania nel 1855 in seguito all'aumento della richieste di nitrato di potassio indotto dalla Guerra di Crimea.
    Il nitrato di potassio è un fertilizzante di buona qualità, contenendo due degli elementi più importanti per la crescita e il sostentamento delle piante, il potassio e l'azoto, in forme facilmente assimilabili. Viene inoltre impiegato come propellente per razzi e nelle miscele usate nei fuochi d'artificio e nelle bombe fumogene.
    È un additivo alimentare, usato principalmente nella conservazione di salumi e carni salate, identificato dalla sigla E 252.
    Il nitrato di potassio veniva usato come detergente già dagli antichi romani ed era conosciuto come nitro. Non vi erano ai tempi sempre corrette distinzioni di nomenclatura tra i vari tipi di sali. Esso veniva appellato natrium in latino, nitron in greco e neter in ebraico che significa effervescente.
    Anche Plinio nell'opera Naturalis historia (cap. XXXVI, verso 65) cita il salnitro come elemento all'origine della scoperta del vetro. Viene narrato infatti di una nave fenicia di mercanti di nitro approdati su una spiaggia dove si accinsero a preparare la loro cena. Non trovando pietre su cui poggiare i pentoloni, utilizzarono pani di nitro da loro trasportati i quali, sotto l'effetto del calore della fiamma e mescolandosi con la sabbia della spiaggia, diedero origine a rigagnoli lucenti di un liquido ignoto identificabile chiaramente come vetro.
    In passato si sfruttavano i depositi naturali dell'India e dell'America meridionale, dove però è presente in quantità inferiore rispetto al sale di sodio. Vi era poi la pratica diffusa di costruire nitrerie artificiali, in cui il nitrato di potassio veniva preparato mescolando ceneri, terra e materiale organico (come ad esempio la paglia e il letame) formando un blocco generalmente alto un metro e mezzo, largo due metri e lungo cinque. Il mucchio veniva poi messo al riparo dalla pioggia, tenuto bagnato con l'urina e rigirato spesso, per accelerare la decomposizione. Dopo circa un anno veniva poi lavato con acqua. Il liquido ottenuto, ricco di nitrato di potassio e altri nitrati, veniva quindi purificato e cristallizzato. Dato che fino alla seconda metà del XIX secolo la polvere da sparo fu l'unico esplosivo disponibile, è facile immaginare l'importanza strategica che ebbe il controllo dei pochi giacimenti.


     
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  2. Vidforull
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    non capisco il significato del topic...
     
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    SILVER G_ANGLE è uno dei pochi che ha capito il "senso non sense" di questa sezione :D

    nonostante il discutibile avatar :P

    complimenti hai colto in pieno l'obiettivo di questa sezione del forum :daje: :asd2:

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    :asd:
     
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  4. kakan1
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    CITAZIONE (_Sergio_ @ 1/11/2006, 20:39)
    nonostante il discutibile avatar :P

    :asd:
     
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  5. Vidforull
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  6. Traianus
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    sta studiando chimica....tutto qui....pochi film....
     
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  7. SILVER G_ANGLE
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    L'idrossido di sodio (o idrato di sodio) è una base minerale forte, solido a temperatura ambiente, spesso venduto in forma di gocce biancastre dette perle; la sua formula chimica è NaOH. Il suo numero CAS è 1310-73-2.


    Commercialmente è noto anche come soda caustica o liscivia, benché quest'ultimo nome si applichi anche all'idrossido di potassio.

    È molto solubile in acqua (oltre 1 Kg per litro a 20°C) ed abbastanza solubile in etanolo (139 g/l). La sua dissoluzione è accompagnata da un consistente sviluppo di calore; nel caso dell'etanolo o di altri solventi organici, tale calore può persino far infiammare i vapori del solvente.

    Viene conservato in recipienti sigillati perché igroscopico (tende ad assorbire l'umidità dell'aria) e perché reagisce facilmente con l'anidride carbonica dell'aria trasformandosi in bicarbonato di sodio e carbonato di sodio.

    Una soluzione di 50 g/l in acqua a 20°C ha pH circa 14.

    L'idrossido di sodio si ottiene principalmente per elettrolisi delle salamoie (soluzioni di cloruro di sodio) insieme all'idrogeno ed al cloro gassosi.

     
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  8. Vidforull
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    :booni: :wallbash.gif:
     
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    CITAZIONE (GOLD G_ANGLE @ 8/2/2007, 20:08)
    L'idrossido di sodio (o idrato di sodio) è una base minerale forte, solido a temperatura ambiente, spesso venduto in forma di gocce biancastre dette perle; la sua formula chimica è NaOH. Il suo numero CAS è 1310-73-2.


    Commercialmente è noto anche come soda caustica o liscivia, benché quest'ultimo nome si applichi anche all'idrossido di potassio.

    È molto solubile in acqua (oltre 1 Kg per litro a 20°C) ed abbastanza solubile in etanolo (139 g/l). La sua dissoluzione è accompagnata da un consistente sviluppo di calore; nel caso dell'etanolo o di altri solventi organici, tale calore può persino far infiammare i vapori del solvente.

    Viene conservato in recipienti sigillati perché igroscopico (tende ad assorbire l'umidità dell'aria) e perché reagisce facilmente con l'anidride carbonica dell'aria trasformandosi in bicarbonato di sodio e carbonato di sodio.

    Una soluzione di 50 g/l in acqua a 20°C ha pH circa 14.

    L'idrossido di sodio si ottiene principalmente per elettrolisi delle salamoie (soluzioni di cloruro di sodio) insieme all'idrogeno ed al cloro gassosi.

    grandee ce mancavi :D
     
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  10. SILVER G_ANGLE
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    -L' IDROGENO-

    L'idrogeno (dal greco antico ὕδωρ, hydor, "acqua", e la radice γεν- di γίγνομαι, ghìghnomai, "generare") è il primo elemento chimico della tavola periodica degli elementi, ha come simbolo H e come numero atomico 1.
    Allo stato elementare esiste sotto forma di molecola biatomica, H2, che a pressione atmosferica e a temperatura ambiente (298K) è un gas incolore, inodore, altamente infiammabile. L'idrogeno è l'elemento più leggero e più abbondante di tutto l'universo. È presente nell'acqua (11,19%) e in tutti i composti organici e organismi viventi. L'idrogeno forma composti con la maggior parte degli elementi, spesso anche per sintesi diretta. Le stelle sono principalmente composte di idrogeno nello stato di plasma. Questo elemento è usato nella produzione di ammoniaca, nell'idrogenazione degli oli vegetali, in aeronautica (in passato nei dirigibili), come combustibile alternativo e, di recente, come riserva di energia nelle pile a combustibile.
    CARATTERISTICHE
    L'idrogeno è l'elemento chimico più leggero. Il suo isotopo più comune (prozio) consiste di un singolo protone e di un elettrone. In condizioni normali di pressione e temperatura l'idrogeno forma un gas biatomico H2, con un punto di ebollizione di soli 20,27 K e un punto di fusione di 14,02 K.


    Sottoposte a pressioni eccezionalmente alte, come quelle che si trovano al centro dei giganti gassosi (Giove ad esempio), le molecole perdono la loro identità e l'idrogeno diventa un metallo liquido. Al contrario, in condizioni di pressione estremamente bassa, le molecole H2 possono subire dissociazione se sottoposte a radiazione di opportuna frequenza e gli atomi individuali possono sopravvivere per un tempo sufficiente per esser rilevati. Nubi di H2 si formano e sono associate con la nascita delle stelle.

    Questo elemento gioca un ruolo vitale nel fornire energia all'universo, attraverso processi di fusione nucleare che rilasciano enormi quantità di energia tramite la combinazione di quattro atomi di idrogeno in uno di elio.

    Essendo il prozio (v. isotopi) il più semplice elemento chimico, è stato studiato dalla meccanica quantistica in maniera approfondita, vedi ad esempio l'articolo sull'energia degli stati stazionari dell'atomo di idrogeno.




     
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  11. SILVER G_ANGLE
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    IL GESSO
    Il gesso è un materiale di aspetto bianco-grigio e polveroso, utilizzato in edilizia per la finitura di pareti lisce o con particolari effetti estetici e sottofondi lisci per pavimenti o carta da parati. In arte è usato per la realizzazione di calchi, modelli e statue. Dal punto di vista chimico è composto da sali di calcio come il carbonato di calcio e/o il solfato di calcio (CaSO4), che può essere idrato (CaSO4 · 2H2O) se incorpora acqua nella struttura cristallina, oppure anidro.
     
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10 replies since 1/11/2006, 18:25   774 views
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